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Cronache da dietro le quinte

Realizzare uno spot è come preparare una torta inventandosi una nuova ricetta. Il risultato è frutto di esperimenti, scelta degli ingredienti, dosaggi e cottura finale. Condividiamo il dietro le quinte di uno dei nostri recenti lavori, la campagna tv “Liquid Mini” per il lancio del nuovo smartphone di casa Acer, sperando che sia una buona fonte di informazione come lo sono per noi i backstage di altri.

Il primo passo è stato il lavoro sull’idea in base al messaggio (mini size, maxi possibilities) e al target (ragazzi e ragazze di 25-35 anni). L’idea è tutto, senza un’idea che funzioni il progetto crolla come un’impalcatura senza viti.

Prima di mescolare gli ingredienti si studiano le loro combinazioni e i possibili risultati. Così prima di azionare le videocamere è stato necessario dare una forma al progetto stabilendo quali fossero gli elementi base:

  • L’idea: lo smartphone diventa una sorta di lampada di aladino che esaudisce desideri e mescola il mondo reale con il mondo virtuale.
  • Il ritmo: giovane e giocoso
  • La storia: un ragazzo interagisce con il suo smartphone provocando azioni sorprendenti
  • Le caratteristiche del prodotto da raccontare: musica, internet, foto, video etc..
  • Le locations: camera, città moderna, quartiere antico, piscina etc..
  • Le inquadrature: frontale, soggettiva, tre quarti….
  • La scelta degli attori: ragazzo, ragazza, band, passanti
  • La scelta della musica
  • Abbigliamento degli attori
  • I tempi: lo spot dura 30″ esatti
  • Lo speaker fuori campo

 

Lo storyboard, cioè la rappresentazione su carta di tutte le scene e le battute in sequenza, diventa da questo momento in poi la “bibbia” a cui tutti fanno riferimento. In base allo storyboard abbiamo iniziato la modellazione 3D degli ambienti, la registrazione dello speaker, le basi della musica e gli acquisti di foto e video da inserire nella sequenza.

Il giorno delle riprese video ha rappresentato l’1% dell’intero lavoro e ci è servito per procurarci gli ultimi ingredienti mancanti, cioè le inquadrature dei due attori, della band e le azioni della mano con il telefono.
Nel nostro caso abbiamo ripreso in green-screen per isolare gli attori dallo sfondo e unirli successivamente in postproduzione agli ambienti 3D. Un doppio green-screen (o meglio blue-screen) applicato al display del telefono ci è servito per montare successivamente le animazioni reali dell’interfaccia in alta definizione.

 

Le settimane successive sono state dedicate alla selezione delle riprese migliori, al video editing, al compositing, al montaggio dell’audio, alla calibrazione delle luci delle scene e alla sincronizzazione del tutto con cronometro alla mano. La postproduzione è la cottura e la decorazione della nostra torta.
Dopo giorni di test a pezzi separati solo verso la fine gli ingredienti si sono trasformati in un tutt’uno armonico. Lo spot è andato in onda sulle reti nazionali di Italia e Francia.

 

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