War of Warcraft è il videogioco online più giocato al mondo, si calcola che dal 2004 (anno della sua pubblicazione) abbia tenuto i gamers incollati ai monitor per un tempo complessivo pari a 6 milioni di anni.
Una recente statistica ha rivelato che nel mondo passiamo 3 miliardi di ore alla settimana giocando ai videogiochi online.
Siamo abituati ad associare questo genere di dati solo agli effetti collaterali che ne conseguono: alterazione della vista, problemi alla schiena, tendiniti, alienazione, asocialità e drammi giovanili.
E se i gamers avessero ragione?
Sembra provato che giocare faccia bene. Fa bene all’autostima, sviluppa la capacità di socializzazione, l’abilità di superare gli ostacoli e addirittura influisce positivamente sulla longevità.
Lo psicologo Brian Sutton-Smith dice “The opposite of play isn’t work, it’s depression”
Giocare riempie di emozioni positive addirittura contagiose per chi ci sta intorno, necessarie per stare bene con gli altri, farci apprezzare, aumentare la produttività sul lavoro e la desiderabilità nella coppia.
Jane McGonigal, considerata una guru del Game Design e collaboratrice con vari centri di ricerca (http://janemcgonigal.com/) parla di “eustress”, una sorta di stress positivo che si sviluppa giocando che permette di creare una propria riserva interiore di sentimenti positivi.
Sembra incredibile…ma la scienza dice che i videogiochi scatenano le capacità naturali di ognuno di noi, ci permette di essere più curiosi, ottimisti, determinati, collaborativi, in poche parole persone di grande successo.
Ma McGonigal ci insegna che i meccanismi del gioco possono anche essere esportati nella vita reale, aziendale, familiare con sorprendenti performances.
Del resto anche FourSquare è un gioco esportato alla vita reale.
Quindi perché non usare i giochi “a punti” per stimolare le piccole azioni civili quotidiane? Tenere pulite le strade, riciclare la plastica…